Il mondo delle costruzioni è fatto di scelte, sotto tutti i punti di vista. Il linguaggio architettonico è il fattore che determina il dialogo con il contesto, quello dal più forte carico di responsabilità. L’architetto può approcciare al tema in maniera differenziata; filtrando le informazioni con la propria personalità, sensibilità e il proprio bagaglio culturale, può decidere che il progetto contrasti o, al contrario, si ponga in continuità con il contesto. Attraverso la scelta dei colori, dei materiali e delle forme viene delineato il carattere dell’intervento e si concretizza il messaggio trasmesso.
E’ storicamente condivisa la credenza che sia più responsabile l’utilizzo di un linguaggio architettonico in continuità con il contesto, soprattutto quando l’intervento riguarda aree cittadine dal forte connotato storico. E’ altresì ricco il numero di esempi che dimostrano il contrario. Infatti sono proprio i progetti più dirompenti, quelli che parlano di evoluzione tecnologica e stilistica che, spezzando nettamente col passato, destano stupore, spesso polemica, ma poi restano nella memoria e talvolta si rivelano simbolo di quel territorio. Non perdendo di vista la responsabilità di cui parlavamo all’inizio, l’architetto fornisce il palcoscenico costruito ad hoc, il mezzo di espressione dell’essenza locale.
Daniel Libenskind, nel Museo di Storia Militare di Dresda, mediante l’utilizzo di forme e materiali in forte contrasto con il preesistente, racconta del cambiamento della Germania di oggi rispetto al passato. Una vera e propria violenta rottura e uno slancio verso il futuro.
Frank Gehry inscena una danza virtuale tra edifici, sul lungofiume della Moldava, attraverso un contrasto formale e materico, ispirandosi a Fred Astaire (torre di pietra) e Ginger Rogers (torre di vetro).
Con diversi intenti è invece il progetto “Casa alle Zattere” di Ignazio Gardella che vuole esprimere un legame di continuità con il contesto della laguna, trasponendo nel nuovo edificio numerosi connotati tradizionali dell’architettura veneziana.
Aldo Rossi nella ricostruzione del quartiere Schutzenstrasse a Berlino si ispira ai canoni formali caratteristici del tessuto urbano storico, aggiungendo il colore come elemento distintivo di contrasto.
Il nostro intento è realizzare edifici che utilizzino un linguaggio architettonico iconico: racconti di personalità e degli stili di vita delle persone che li abiteranno. Dialogando con il contesto, un edificio Doser esprime un forte carattere innovativo e attuale, a livello formale ma non solo. La componente prestazionale è, infatti, parte integrante dei progetti Doser. L’utilizzo di sistemi di ultima generazione e a elevato rendimento energetico rappresenta la sintesi tra l’estetica architettonica e la necessità tecnologica di un vivere contemporaneo e sostenibile; la forza di una coerenza tra essere e apparire.
Siamo sicuri che incontrando i nostri edifici per le strade non possiate che riconoscerli!
Vediamo se riconoscerete i prossimi…